Cisternino. Farinelli bambino e Palazzo del Governatore
A Carlo Maria Michelangelo Nicola Broschi, in arte Farinelli è dedicata la nostra operazione site-specific LASCIANDO TUTTO A DESIDERARE, che ha avuto già una sua anteprima all’interno di quello che era il “mercato coperto” a cento passi da quel luogo che lo vide bambino.
Si, perchè il padre Salvatore Broschi, è stato governatore di Cisternino tra il 1706 e il 1709 e cioè tra il primo e il quinto anno di vita del piccolo Carlo. Così, ci piace immaginarlo mentre gioca in calzoncini corti, tra i vicoli del paese.
Un tentativo di messa a dimora d’immagini, suoni e suggestioni evocateci dal personaggio e dallo spazio che tiene il tempo. Uno spazio di risulta tenuto fra parentesi di pietre, tufo e cemento. Un luogo di sospensione, di cose non dette, sognate o lasciate a macerare nel silenzio.
Un luogo generoso, protetto da tutto, fuorché dal desiderio. Desiderio che sempre è desiderio dell’altro, o di un altrove. Un incontro possibile solo nella pratica dell’assenza, in quel mancare dove s’innida l’abitare del desiderio, nella sua ingiusta misura.
Voci, parole, suoni e gesti perduti si ritroveranno novelli commensali attorno ad un tavolo, che fra il desiderio e un tavolo c’è sempre una distanza, e a volte capita che sia un altrove.
Di certo un’operazione culturale di notevole valenza che, scavalcando i soliti limiti di programazzioni estive basate più sul divertimento che sulla riflessione e approfondimento culturale e sociologico delle cose, da qualche anno, grazie all’inventiva di Walter Trento, di sua moglie, al lavoro del Collettivo Macrohabitat e Nùevù Studio, ha offerto la possibilità di poter (ri)vivere di spazi e ragionamenti più consoni ad un’offerta turistica più colta e più attenta alle reali problematiche oscure ai più ma, certamente, più vicine a chi non si accontenta delle solite manifestazioni di richiamo turistico generalizzato. Abitare la misura, il tema scelto per il 2020 dalla rassegna Disimpegno vivrà, il 21 e 23Agosto, il suo secondo ciclo che, di fatto, inaugura la fase 2 dell’Estate a Cisternino. Di seguito il calendario completo e, soprattutto, i prossimi appuntamenti di questo Agosto e del prossimo Settembre. E, poi ancora, un approfondimento sulle spiegazioni di una reale valida ed interessante iniziativa (secondo il nostro modestissimo parere, la più interessante) dell’intero cartellone degli eventi estivi cistranesi.
Nove giorni, duecentosedici ore, dodicimilanovecentosessanta secondi, tre metri quadri di poesia, tre dialoghi, tre pratiche di bellezza, dodici ospiti, un ex cimitero e quaranta spettatori per volta. Un metro, cento centimetri, mille millimetri fra una spalla e l’altra dei presenti. Così ci è dato vivere in questo tempo.
Delle condizioni atmosferiche, degli sguardi, dei disagi, dei sorrisi, degli incontri possibili, non ci è dato sapere, non ne abbiamo misura. Misurare, porre limiti, mettere fine alle cose, contenerle, disegnarle, prenderne nota, è una forma di conoscenza, di commisurazione delle cose del mondo alla misura dell’uomo. Una modo di approssimazione alle cose o un tentativo di conquista, di appropriazione centimetro per centimetro? Tutto ha solo “numero, peso e misura”? … prova a pesare Annibale, ora che è solo cenere.
Luglio (Eventi già tenuti)
�Venerdì 24 ore 21:00 Un metroquadro di poesia. Installazione site specific – performance a cura del collettivo Macrohabitat e Pietre vive con Caterina Valente, suoni di Adriano Barranco;
�Sabato 25 ore 20:00 dialogo. La casa sull’albero: introduce Donatella Caprioglio. Fabio Macaluso dialoga con Pier Lugi Celli (manager, scrittore, saggista)
Domenica 26 ore 10:00 Pratica di Bellezza con Alberto Vannetti (artista e curatore) 18:00 – 23:00 Un metroquadro di poesia – installazione site-specific
�Agosto
�Venerdì 21 ore 21:00
Un metroquadro di poesia. Installazione site specific – performance a cura del collettivo Macrohabitat e Pietre vive con Salvatore Laghezza, suoni di Michele Marzulli;
�Sabato 22 ore 20:00
dialogo. La casa sull’albero: introduce Donatella Caprioglio.
Fabio Macaluso dialoga con Gianfranco Viesti (economista, saggista)
�Domenica 23 ore 10:00
Pratica di Bellezza con Paolo_Marzano (critico d’arte, curatore):
18:00 – 2:,00 Un metroquadro di poesia – installazione site-specific
�Settembre
�Venerdì 25 ore 21:00
Un metroquadro di poesia. Installazione site specific – performance a cura del collettivo Macrohabitat e Pietre vive con Antonio Lanera, suoni di Angelo Cito;
�Sabato 26 ore 20:00
dialogo. La casa sull’albero: introduce Donatella Caprioglio. Fabio Macaluso dialoga con Luca Molinari Studio (architetto, curatore, storico)
�Domenica 27 ore 10:00 Pratica di Bellezza con Domenico Tamborrino (direttore Museo Archeologico Cisternino). 18,00 – 21,00 Un metroquadro di poesia – installazione site-specific.
Modalità di accesso: gratuito su prenotazione whatsapp +39 3483641730. Per prenotarsi a “Un metroquadro di poesia” e “La casa sull’albero” entro le 14:00 dello stesso giorno. Per la “Pratiica di Bellezza” entro le 20:00 del giorno precedente. La domenica dalle 18:00 alle 21:00 l’ingresso è libero, ma contingentato.
MASCHERINA OBBLIGATORIA
Il Giardino dei fossili
Lasciando tutto a desiderare
installazioni site specific
Collettivo Macrohabitat
NÙEVÙ studio
2020
Pimo movimento
Il Giardino dei fossili
Secondo movimento
Lasciando tutto a desiderare
In uno spazio definito, fra i vicoli del centro storico che lo videro bambino, ci sarà un omaggio a Carlo Maria Michelangelo Nicola Broschi, in arte Farinelli.
Questo spazio avrà vita propria e ospiterà “Lasciando tutto a desiderare”.
L’intervento proposto è un tentativo di messa a dimora d’immagini, suoni e suggestioni evocateci dal personaggio e dallo spazio che tiene il tempo. Uno spazio di risulta tenuto fra parentesi di pietre. Un luogo di sospensione, di cose non dette, sognate o lasciate a macerare fra le piante e le pietre che reggono al segreto. Un luogo generoso che porta luce agli edifici che lo delimitano e lo proteggono da tutto, fuorché dal desiderio. Desiderio che sempre è desiderio dell’altro, o di un altrove. Un incontro possibile solo nella pratica dell’assenza, in quel mancare dove s’annida l’abitare del desiderio, nella sua ingiusta misura.
Un luogo, un tempo, di convivialità, di incontri, di una socialità tenuta assieme attorno ad un tavolo. Fra il desiderio e un tavolo c’è sempre una distanza, e a volte capita che sia su un altrove.
Lasciando tutto a desiderare è un omaggio alla vita possibile, alla pratica del desiderio che sempre porta ad essere nel tentativo dell’incontro, persino di quello mancato.
Un tavolo in equilibrio precario, sullo spazio del desiderio, funge da trampolino per una figura che sta ad evocare gli abitanti di quei luoghi.
Una scultura in ferro che gioca con i pesi specifici, lavorando sull’ossimoro fra il materiale utilizzato e il tema del desiderio che non ha peso. Dagli spazi aperti, giungono suoni e voci legati alla vita. Per terra, all’interno, fogli di carta appallottolati con su scritto un desiderio, un auspicio, una liberazione. Lo spazio così si farà luogo di raccolta dei desideri, passati e futuri: ai fruitori dell’opera, verrà chiesto di alimentare il patrimonio dei desideri offerti. Saranno invitati a lasciar traccia, a scrivere il proprio desiderio, ad accartocciato (per proteggerlo), e lanciarlo fra gli altri, aggiungendo all’opera altra vita possibile.
Luogo: Ex-mercato coperto (Via Roma – piazza Mazzini)
Orario: sempre aperto
Il Giardino dei fossili
Lasciando tutto a desiderare
installazioni site specific
Collettivo Macrohabitat
NÙEVÙ studio
2020
Secondo movimento
Il Giardino dei fossili
Resti fossilizzati, scoperti e portati alla luce. Lungo i bordi delle case, da sotto, dall’alto, un giardino verticale di fiori e foglie di ferro si svela al viandante.
Ricordi del passato che trascendono il tempo. Fossili, tracce migranti su di un palco di pietra e calce. Memorie di terra, di un giardino perduto e a tratti ricordato nell’artificio. Sui muri, sui gradini che hanno visto andare, arrivare, tornare e andare ancora, c’è chi si ferma e alza lo sguardo.Un omaggio al quel inconsapevole rituale quotidiano del migrare, che tutti ci accomuna, passo dopo passo, incontro dopo incontro.
Non lo diremo con un fiore, ma con un giardino, pur se “questo non è un giardino”, ma l’immagine di un giardino. Fra le vie del centro storico, fra i recinti di tutti quei giardini perduti, spunteranno fiori fino ai tetti, a confondersi tra le antenne. Fra le scalette fiorite, fra i vicoli, come vite a pergola. Alcuni saranno illuminati e accompagnati da pensieri ad altezza d’uomo. Fiori che saranno al contempo un atto di recupero e di restituzione dell’origine.
Cosa c’era prima? Terra, c’era terra! Sarà il nostro giardino verticale.
Luogo: Vie del centro storico;
Orario: sempre aperto.
Cisternino Luglio/Agosto 2020
Di NÙEVÙ studio | Collettivo Macrohabitat | Comune di Cisternino.
Nadiya Yamnych | Massimo Romanazzi | Walter Trento
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