In vista della campagna elettorale per le Elezioni Regionali e per il Referendum del 20 e 21 settembre, l’Amministrazione Comunale di Cisternino ha individuato quale unico spazio esterno «disponibile per riunioni elettorali l’area ubicata alle spalle del cinema-teatro “Paolo Grassi” con disponibilità del palco».
Una scelta scellerata e improvvida che troverebbe la sua giustificazione nelle misure anti-coronavirus. Eppure, anche l’ultimo DPCM ha confermato la possibilità di tenere manifestazioni pubbliche in forma statica nel rispetto delle distanze e delle misure previste, accorgimenti che sarebbe stato possibile rispettare anche altrove. La politica, dunque, per disorientata Giunta Convertini, deve traslocare dal centro cittadino.
Una doppia competizione elettorale importantissima, attraverso la quale passa il futuro della Regione Puglia e, nondimeno, del Parlamento per via del Referendum Costituzionale, non potrà avere spazio nel centro di Cisternino, privando moltissimi cittadini della possibilità di ascoltare le forze e i candidati in campo.
Il piazzale tra il cinema e il palazzetto, situato quasi in periferia, risulta essere fuorimano e, per molti, anziani in primis, irraggiungibile, risulta essere non illuminato adeguatamente e, francamente, a queste condizioni, riteniamo impensabile la partecipazione di un congruo numero di persone, nonché l’organizzazione stessa di qualunque manifestazione.
Senza contare il già sostanziale disinteresse dei cittadini per la politica, che andrebbe combattuto, e non follemente alimentato. A ciò si aggiunge la mancata previsione di spazi esterni per i comizi nelle tre contrade principali e nella frazione di Casalini.
L’ennesima mancanza di rispetto nei riguardi di chi vive lontano dal centro urbano.
Possibile che non fosse possibile prevedere altri spazi all’aperto alternativi alla consueta Piazza Vittorio Emanuele? Possibile che ogni genere di evento possa svolgersi liberamente, anche nel centro storico, spesso ignorando le norme anticontagio, mentre per un comizio occorre andare in una location inadatta e lontana? Possibile che del rischio contagio, in rima col Governo nazionale, ci si ricordi soltanto quando ci sono di mezzo le elezioni?
Riteniamo il provvedimento un vero e proprio attentato alla democrazia e alla libera espressione del nostro paese, ben sapendo che pochi, quasi nessuno, di coloro i quali – ancora per poco – governano Cisternino è solito spendersi in una campagna elettorale esplicita, in piazza, tra la gente, preferendo agire nelle segrete stanze. Un atteggiamento, e non è il primo caso, dal sapore quasi oscurantistico, preoccupante, quasi offensivo nei confronti della dialettica e del confronto politico. Ce ne ricorderemo e se ne ricorderanno i cistranesi al momento opportuno.
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Clicca leggi di più. Cliccando OK o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.AcceptRead More