La prima cosa che si nota arrivando a Martina Franca è la diversità. Sia che si arrivi da Bari o da Taranto la città risulta subito “diversa”. Attenzione, non migliore o peggiore come avranno subito pensato gli adulatori o i detrattori del comune della provincia Ionica, ma solo diversa nell’architettura, nello stile di vita.
La diversità che mi ha sempre affascinato però non è visibile a occhio nudo, la devi vivere la città, devi convivere per anni con il suo tessuto sociale per capirla, devi aver mangiato con loro, vissuto.
E, più importante di tutto, devi aver frequentato intimamente per un periodo di tempo una famiglia borghese martinese per capire che questa città era ricca perché la media borghesia aveva un patto non scritto, quasi tribale: il martinese favoriva il martinese, al di là dei sentimenti di antipatia e simpatia.
Nella capitale della Valle d’Itria (un tempo questa definizione piaceva molto ai suoi cittadini) la media borghesia ha sostenuto se stessa e il tessuto economico locale creando benessere e lavoro. In altre parole non ha disperso risorse.
La cosa ha funzionato anche in politica ma qui apro e chiudo l’inciso.
Tornando al tema economico sociale la faccio semplice: i borghesi martinesi, a loro volta loro stessi commercianti o piccoli imprenditori, le auto le compravano nelle concessionarie martinesi, i mobili dai mobilifici martinesi, gli abiti dai negozi o dalle confezioni martinesi.
Magari, al contrario, l’operaio o il dipendente prima di un acquisto facevano una ricerca di mercato, cercava il prezzo più conveniente. L’auto, uso un esempio, la cercava a Bari o Taranto, per risparmiare il milione di lire, o le 500 mila lire.
Il borghese no, sapeva che doveva comprare dal concittadino, anche a conto di spendere qualche lira in più, per rendere più ricca la collettività.
Così, Martina era ricca (oggi un po’ meno) anche perché aveva una classe medio-alta autosufficiente.
Ovviamente la realtà cittadina è cambiata come è cambiato il mondo, la classe medio alta non esiste quasi più e c’è chi sbarca il lunario e chi è ricco. E, in mondo globale, questa sorta di autarchia civile sarebbe impossibile da proporre.
Ovviamente la medio borghesia ha i suoi pregi e i suoi difetti. Ovviamente.
Ma adesso chi si guarda in giro quando viaggia, chi cerca il perché nelle cose ha una tesi in più su cui riflettere mentre cammina a naso insù per questa singolare città.
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