Martina Franca & Ospedale Valle d’Itria. Chiude anche l’Ambulatorio di Oncologia e…
Senza Ospedali, dopo trasformazione in posti letto Covid di quelli di Ostuni e Ceglie Messapica, l’intero Territorio, in particolare quello della Valle d’Itria. Le patologie urgenti dove dovranno recarsi ora?
Martina Franca & Ospedale Valle d’Itria. Chiude anche l’Ambulatorio di Oncologia e…
Una notizia giunta, via telefono all’improvviso e, più di tutto, senza alcun preavviso agli operatori sanitari operanti nell’Ambulatorio di Oncologia del nosocomio martinese ha, di fatto, preannunciato la chiusura di detto importantissimo servizio per far posto ad altri posti letto per pazienti covid: “domani (sabato 21 Novembre N.d.R.) venite a svuotare gli armadietti di vostra competenza“. In pratica, un chiaro messaggio che, di fatto, annunciava la fine di un servizio che sino ad ora aveva evitato, a tanti pazienti del territorio, trasferte più estenuanti e ulteriore perdita del loro tempo. Intanto, senza alcun preavviso all’utenza, la responsabile dell’Ambulatorio, la dottoressa Grazia Luccarelli, è stata trasferita presso l’Ospedale Moscati – Taranto Nord.
La trasformazione di alcuni reparti dell’Ospedale di Martina Franca in reparti Covid, notizia che già da più giorni era stata preannunciata, aveva da subito preoccupato la cittadinanza e, in particolar modo, i tanti pazienti che erano seguiti dai servizi prestati nel nosocomio di riferimento dell’intera Valle d’Itria, ma non solo. E, immediatamente, forti preoccupazioni si erano levate nella cittadina ducale della Valle d’Itria, proteste politiche bipartisan contro la possibile nuova destinazione di una (larga) parte del presidio “Valle d’Itria“. Nei
giorni scorsi esponenti degli opposti schieramenti politici si erano infatti pronunciati contro questa scelta. Fra questi anche uno dei componenti della nuova Giunta Regionale, l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia che, precedentemente con forza, si era battuto contro la chiusura o ridimensionamento dello stesso Ospedale. Così come anche l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Franco Ancona, aveva manifestato la sua contrarietà alla trasformazione.
Le critiche di Pentassuglia e dell’Amministrazione cittadina, riguardanti il locale nosocomio, vertevano in generale sul dato che di fatto, in questo modo, si negava a tutti i cittadini martinesi e territoriali, il sacrosanto diritto alla salute che, purtroppo, in queste settimane di pandemia sembra che debba essere garantito, con (troppa) stragrande pertinenza, ai malati di Covid–19.
Sicuramente questi ultimi hanno diritto e massima urgenza ed attenzione, sia per la gravità della patologia, anche mortale, sia per la situazione che li vede costretti ad affrontare il male senza il conforto dei loro cari. Ma, sarebbe anche illogico ignorare, quasi del tutto, tutte le altrettanto urgenze che, anche in un periodo di pandemia, non si fermano di certo. Perchè non si è pensato di dedicare, per aree geografiche vicine ed omogenee, ospedali capaci di curare patologie che abbisognano di una attenzione, a causa di rischi alquanto gravi, continuativa e non certo diluite nel tempo? Perchè, dare ulteriori motivazioni e prestare il fianco alle stupide ed anacronistiche critiche di coloro che, si pongono, assurdamente, su posizioni estremamente negazioniste?